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Smart Metering: conoscere e monitorare è il primo step per risparmiare

In Italia in arrivo 25 milioni di contatori intelligenti entro il 2031

 

 

Un tempo c’era il contatore, e in parte c’è ancora, un oggetto con cui relazionarsi solo nel momento in cui
“saltava la luce”, spesso perché in modo più o meno inconsapevole avevamo causato, con i nostri comportamenti poco virtuosi, un picco di consumo che andava oltre la taratura, appunto, del nostro
contatore.

Una seccatura, insomma, che a volerla leggere in chiave positiva ci dava tuttavia un’informazione importante come utenti: “stai consumando troppo”. Informazione che la quasi totalità degli utenti ignorava bellamente, non fosse che per la noia di dover scendere le scale fino al pian terreno per risollevare la fatidica “levetta” nel quadro contatori del condominio; operazione che d’incanto riaccendeva le luci di casa, non senza aver urlato nel vano scale alla moglie o al marito di spegnere la lavatrice, o la lavastoviglie perché insieme non tengono e, magari, di spegnere qualche luce in giro… e questa era la ricaduta positiva, ovvero ridurre empiricamente i consumi.

Con l’avvento del digitale, anche la gestione energetica ne è stata investita profondamente e, più o meno tutti, abbiamo assistito alla sostituzione dei vecchi contatori neri, qualche volta ancora in bachelite, a cui eravamo abituati, con apparecchi dotati di display a cristalli liquidi e led lampeggianti, che in onore alla modernità avevano adottato anche loro l’inglese, proponendosi come “smart meter” ovvero, nella lingua di Dante, “contatori intelligenti”.

La principale intelligenza che esprimono questi apparecchi è di trasmettere e ricevere dati relativi al consumo, potenzialmente in tempo reale, rendendo possibile lo sviluppo delle cosiddette “smart grid” ovvero le reti energetiche intelligenti in grado di equilibrare domanda e offerta di energia sfruttando al massimo quella generata da fonti rinnovabili. In tutto il mondo la corsa all’installazione degli Smart Meters è frenetica: secondo il rapporto “Power & Renewables” della società di ricerca Wood Mackenzie, da qui al 2025, le utilities investiranno oltre 30 miliardi di dollari per installare più di 300 milioni di contatori elettrici intelligenti nel mondo.

Un investimento enorme che a quella data consentirà di raggiungere la quota di 1,3 miliardi di apparecchi installati (in Italia se ne contano attualmente circa 7 milioni di seconda generazione e altri 25 milioni sono previsti entro il 2031). Il perché di un investimento così importante è presto spiegato, dal momento che le Smart Grid sono la rivoluzione digitale dell’energia e lo strumento principe per la rivoluzione green in atto, gli Smart Meters rappresentano il mezzo che rende possibile questa evoluzione, aprendo le porte al monitoraggio in tempo reale e alla comunicazione bidirezionale tra nodi.

Lo Smart Metering è quindi, anzitutto, il principio che consente di attuare strategie di efficienza energetica.
La misurazione e il monitoraggio intelligente dei dati di consumo sono infatti indispensabili, non solo per le
società di servizi che distribuiscono energia, ma anche per i consumatori, per essere più consapevoli e, di
conseguenza, attivi nel migliorare la propria efficienza.
Da molte parti, infatti, si afferma insistentemente che il primo livello utile a generare risparmio energetico è la capacità di modificare i comportamenti scorretti e di introdurne al contrario di virtuosi. L’esempio rudimentale dello “stacco” del vecchio contatore, a cui si faceva riferimento in apertura, ne è un esempio rozzo ma efficiente: tu consumi troppo e io ti stacco la luce.  Grazie allo Smart Metering questo approccio primitivo fa un salto di qualità notevole, dando consapevolezza all’utente dei propri consumi, in primis, ma anche fornendo informazioni che diventano preziose nel momento in cui entrano in gioco le fonti energetiche rinnovabili, sia da semplice autoconsumo che, ancor più, da partecipazione a comunità energetiche.

Il monitoraggio continuo del consumo in tempo reale può, infatti, innescare comportamenti virtuosi dettati
dalla volontà dell’utente finale, ma anche da automatismi che oggi i sistemi di home and building
automation consentono, ovvero accendere apparecchi e impianti nei momenti in cui la disponibilità di
energia autoprodotta è maggiore, e spegnerli quando viceversa questa è più scarsa, contribuendo in modo
determinante anche ad equilibrare la rete. In fondo gli Smart Meters non fanno altro che generare i cosiddetti Big Data, consentendo tuttavia alle piattaforme di controllo e gestione e all’universo dell’Internet of Things di fare il resto, ovvero tradurre l’informazione grezza in azioni intelligenti, volte al risparmio e alla riduzione del nostro impatto sull’ecosistema in cui, volenti o nolenti, viviamo tutti.