ARTICOLI

Superamento delle barriere architettoniche e telemedicina per la Smart Home

Nuove regole per il bonus barriere architettoniche dal 2024, a quanto si apprende dal decreto-legge n. 212 datato 29 dicembre 2023. Il tipo di interventi ammessi è circoscritto all’eliminazione dei cosiddetti “ostacoli verticali”, ovvero limitato ad azioni volte a scale, rampe, installazione o sostituzione di ascensori, servoscala, piattaforme elevatrici e relativi dispositivi di controllo e domotica: vengono quindi esclusi sostituzioni di infissi, interventi su bagni, e le relative automazioni che fino allo scorso anno rientravano nell’agevolazione. Inoltre, lo sconto in fattura rimane solo per i condomini, relativamente a parti comuni a destinazione d’uso abitativa. Le operazioni possono usufruire del bonus “barriere architettoniche” naturalmente solo se effettuate su edifici preesistenti. Ma attenzione: quella che a prima vista può solo sembrare una stretta, in realtà contiene un aspetto professionalmente molto interessante: l’articolo 3 del DL prevede, tra le novità, l’obbligo di “asseverazione da parte di tecnici abilitati sul rispetto dei requisiti di accessibilità previsti dal regolamento n. 236/1989 del Ministero dei lavori pubblici”. Insomma, è prevista l’obbligatorietà di una attestazione rilasciata da un tecnico abilitato. 

Le nuove norme sembrano quindi puntare sulla qualità degli interventi e sulla loro efficacia in termini di ausilio per l’abbattimento di barriere architettoniche, rendendo indispensabile la certificazione della pertinenza e dell’efficienza delle installazioni da parte di tecnici specializzati e abilitati. La detrazione del 75%, su spese sostenute da cittadini, imprese, enti pubblici e privati, è stata estesa fino a tutto il 2025. 

L’abbattimento delle barriere architettoniche può anche essere incluso, e quindi agevolato, nel superbonus, come intervento trainato, ma, in questo caso, con limitazioni differenti da quelle del bonus 75%: possono essere inclusi interventi di eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e interventi di eliminazione delle barriere architettoniche per le persone con età superiore ai 65 anni. Da elencare, tra le migliorie incluse nei lavori di superamento degli ostacoli “verticali”, anche i possibili lavori di robotica connessi con scale, rampe ed ascensori, destinati a migliorare o a consentire la mobilità interna o esterna delle persone con gravi disabilità. In questo panorama normativo, il ruolo del tecnico certificatore è sicuramente quello di garantire interventi adeguati e di qualità.

E se da un lato con queste norme si tenta di agevolare la praticabilità e l’accessibilità delle unità abitative, dall’altro, mediante altri interventi, si mira a rendere la casa il “primo luogo di cura e telemedicina”: l’ambizioso traguardo è infatti quanto si propone la Missione 6 del PNRR, in seguito alla sua recente rimodulazione. L’obiettivo che si intende perseguire con le azioni legate a questa “Missione” è quello, come dichiara il Ministero della Salute, di “creare una Piattaforma Nazionale per i servizi di Telemedicina” e finanziare progetti che consentano interazioni medico-paziente a distanza, favorendo iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali in materia di sanità e assistenza, la loro prototipazione e realizzazione. L’obiettivo si affianca a quelli previsti dall’investimento relativo alla “Piattaforma Nazionale di Telemedicina”, tesi a promuovere la divulgazione della cultura della “sanità da remoto” e l’incontro tra domanda e offerta per gli aspetti tecnico-economici. 

Si apre, con questi interventi, un panorama estremamente interessante non solo per i destinatari finali dei servizi, ovvero i cittadini, e per i lavoratori della salute, che si troveranno a operare in una situazione completamente diversa da quella usuale dei locali ospedalieri, ma anche per i produttori di dispositivi sanitari “smart”, progettisti di sistemi intelligenti e digitali articolati e basati su di essi, tecnici installatori e specialisti abilitati a collaudi e controlli. 

L’obiettivo di queste professionalità è quello di accompagnare questa evoluzione della sanità verso l’incontro con lo Smart Building e la casa “intelligente”, destinata a diventare, appunto, il “primo luogo di cura”

La mole dei cambiamenti in arrivo e del loro valore economico è ancora più chiara quando si pensa che la sanità è un servizio alla comunità che riguarda ogni cittadino. Altri traguardi che la Missione 6 PNRR porta con sé sono la creazione di Ospedali di comunità, l’ammodernamento e il rafforzamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, la sostenibilità delle strutture ospedaliere in termini energetici e climatici, il loro potenziamento e la costituzione di un “ecosistema” della salute, nel quale le diverse infrastrutture sanitarie sono utilizzate in modo sinergico per fornire un servizio più competitivo ed efficace. 

Tra le misure del PNRR è poi possibile citare anche la “M5-C2 –  Investimento 1 – Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione” che, nell’ambito del rafforzamento della domiciliarità, riporta l’intervento a favore dell’autonomia delle persone anziane, consistente (almeno) nella riconversione delle case di riposo in gruppi di appartamenti autonomi, dotati di strutture e servizi, tra cui l’automazione domestica, la telemedicina e il monitoraggio a distanza, ovvero i servizi sanitari di prossimità e assistenza domiciliare previsti nella M6C1.

Una vera integrazione tra servizi medico-sanitari e unità abitative sarà resa possibile solo dalla presenza di una infrastruttura di rete Internet ad alta velocità con diffusione capillare, per consentire diagnosi remote e interventi sanitari in tempo reale.