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Home and building automation: quanto risparmio?

Home and building automation: quanto risparmio?

Con gas e petrolio alle stelle, il tema del caro bolletta è diventato un grattacapo per ogni famiglia media italiana, ma anche per le proprietà di esercizi commerciali, in primis la filiera dell’accoglienza turistica, già martoriata da due anni di pandemia e chiusure.

Come abbiamo già rilevato in precedenti occasioni, questo ha determinato una forte accelerazione sul fronte della differenziazione delle fonti di approvvigionamento e nello sviluppo delle “rinnovabili”, segnando probabilmente un punto di svolta definitivo in tal senso a livello mondiale, ma soprattutto europeo.

Ciò nonostante dobbiamo essere consapevoli che lo switch off delle fonti fossili non è ancora a portata di mano e qualsiasi strumento volto a contenere i consumi in questa fase di transizione è, non solo utile, ma assolutamente necessario per non compromettere gli standard di vita della popolazione.

In quest’ottica la Building Automation, l’automazione d’edificio, costituisce una risorsa importante e immediatamente disponibile a costi relativamente contenuti, in grado di migliorare sensibilmente le performance energetiche di un edificio, di un appartamento, di un ufficio, di un ristorante o ancora di un hotel e generando, quindi, risparmio.

Come noto la Building Automation consiste in sistemi intelligenti e connessi di hardware e software, che fanno comunicare in un’unica piattaforma i sistemi di climatizzazione, di illuminazione, di sicurezza e di altro tipo, fornendo informazioni cruciali sulle prestazioni operative di un edificio, oltre a migliorare la sicurezza e il comfort dei suoi occupanti. Ma la prima funzione di questi sistemi, oggi, è senza dubbio quella della riduzione del consumo energetico e dell’estensione del ciclo di vita degli impianti, entrambi aspetti che impattano direttamente sul portafoglio dei proprietari o dei gestori.

Per comprendere come ciò avvenga, possiamo immaginare uno Smart Building controllato dalla Building Automation come un “essere vivente” che si adatta alle condizioni che cambiano. Le luci si accendono quando è buio e se ci sono persone nella stanza, altrimenti si spengono. Le bocchette di ventilazione si attivano in base alle esigenze degli occupanti. I sistemi di climatizzazione reagiscono al clima interno dei vari ambienti e tengono in considerazione la situazione all’esterno dell’edificio sfruttando al meglio ogni opportunità per generare risparmio senza impattare sul comfort.

Ma andando al cuore del problema e alle urgenze del contesto attuale, proviamo a capire quale possa essere l’impatto di un sistema di Building Automation sui costi di gestione di un edificio e quali siano le ricadute economiche della scelta di installarlo.

Il primo dato da rilevare in tal senso è che un sistema di Building Automation oggi, anche grazie ai significativi incentivi fiscali, si ripaga in un tempo molto breve (5-7 anni), quindi il ritorno dell’investimento è molto veloce e si comincia a guadagnare molto presto, abbattendo i costi di manutenzione e riducendo quelli in bolletta. Secondo i principali studi in materia, infatti, il risparmio netto sui consumi può arrivare fino al 30%.

Non di meno andrebbe considerato in una valutazione economica della scelta di installare un sistema BACS (building automation control system) almeno altri due aspetti importanti, ovvero l’incremento del valore dell’immobile e la sua appetibilità sul mercato, entrambi ampiamente testimoniati dalle rilevazioni di mercato del mondo real estate. Essere più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico, infatti, permette all’edificio di ottenere certificazioni come il LEED e chi investe in proprietà immobiliari è spesso interessato ad avere un portafoglio di edifici ad alta efficienza energetica e a basso impatto.

Ad aiutare in tal senso è intervenuta anche la normazione tecnica che oggi permette di classificare gli edifici in quattro classi in base ai livelli raggiunti di efficienza energetica. Il riferimento in tal senso è la norma UNI EN 15232 che divide gli edifici in quattro categorie sulla base della loro dotazione impiantistica, partendo dalla classe D assegnata agli impianti meno efficienti e privi di automazione, fino alla classe A, in cui si collocano gli edifici ad elevata efficienza energetica grazie a sistemi avanzati di Technical Building Management.

Tale classificazione può essere applicata sia a edifici civili che a edifici commerciali, uffici, ospedali etc. ed è in funzione della performance di automazione raggiunta negli impianti tecnologici installati nell’edificio.