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Efficientamento energetico: il ruolo dei sistemi di Building Automation & Control Systems

L’inserimento della “building automation” soltanto tra gli interventi “trainati” del Superbonus 110%, concettualmente, ne riduce la portata ad un intervento ancillare; ma non ci può essere efficienza senza “intelligenza” o “smartness” e non può esistere un edificio intelligente senza appositi sistemi BACS.

Il tema dell’efficientamento energetico è entrato prepotentemente nel “sentiment” comune con l’approvazione dei provvedimenti fiscali shock post pandemici, volti a determinare un effetto push sull’economia per garantire una ripresa vigorosa dopo il crollo del PIL, determinato dalle chiusure del 2020 e dalle limitazioni, ancora in parte presenti, e che hanno penalizzato fortemente alcuni settori economici.

Ma il tema era già presente ben prima dell’aprile 2020, quando la Commissione Europea ha inserito il Green New Deal tra le principali azioni volte a contrastare gli effetti economici della pandemia. Il primo utilizzo del termine, infatti, risale al 2007, quando ne fece uso per la prima volta il giornalista Thomas Friedman sul New York Times.

E’ bene chiarire che efficienza energetica non equivale al Superbonus 110%, dal momento che si tratta di un obiettivo sistemico, tuttavia la riqualificazione energetica degli edifici ne costituisce un fattore strategicamente fondamentale, dal momento che proprio agli edifici sono imputabili circa il 40% dei consumi di energia globali e la produzione del 36% di CO2.

Ecco, quindi, che, oltre alle nuove tecniche costruttive, non sempre peraltro adottabili (si pensi al patrimonio storico tutelato, nel nostro Paese numericamente molto elevato), diventa non “ancillare”, ma fondamentale l’introduzione di strumenti e tecnologie in grado di rendere gli edifici intelligenti, nel senso di dotarli di quei sistemi di home and building automation in grado di interagire con gli impianti in base agli input ambientali e ai bisogni delle persone e che permettono di risparmiare energia, ma anche di aumentare le performance dei luoghi e di migliorare il complessivo comfort abitativo.

Si parla in tal caso soprattutto di sistemi BACS, acronimo di Building Automation Control Systems, ovvero di sistemi basati sulla sensoristica, su una infrastruttura di rete, su piattaforme di supervisione e su modelli di interfaccia utente. Sistemi normati da tempo, come il DM 26 giugno 2015 sull’efficienza energetica e il nuovo articolo 135 bis del T.U. dell’edilizia in materia di infrastruttura digitale degli edifici. I sistemi BACS sono definiti in ambito CEN-UNI attraverso la norma EN ISO 16484, mentre la EN 15232 definisce addirittura quattro classi di efficienza energetica, determinati dal grado di automazione di un edificio, compresi tra lettera A (la più efficiente) e la lettera D (per edifici privi di automazione e quindi scarsamente efficienti).

I sistemi BACS consentono infatti di ottenere significativi miglioramenti nell’efficienza degli edifici anche in assenza di interventi sull’involucro, consentendo di monitorare lo stato del sistema, consentendo le più rapide ed efficienti azioni di intervento correttivo; di automatizzare e semplificare tutte le attività periodiche di verifica e controllo che richiederebbero anche specifica competenza; di integrare le specifiche dei diversi sottosistemi facendole convergere su un unico pannello grafico di controllo ad alto livello e immediata comprensione a vantaggio di tutta la catena di intervento e gestione: dal manutentore passando per il progettista e i responsabili tecnici delle strutture e dei servizi; ma anche coinvolgendo sia il proprietario che gli occupanti, aumentando in modo molto marcato il grado di consapevolezza sulla loro impronta ecologica e sulla correttezza dei suoi comportamenti.

Dall’Europa è in arrivo un indicatore che misurerà il livello di intelligenza degli edifici per evidenziare quanto l’edificio è SMART secondo i principi appena descritti. L’indice si chiama SRI (smart readiness Indicator) ed è destinato a far parte integrante della valutazione del valore di un edificio proprio come oggi è l’APE.